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mar 19 maggio 2009  AirPod

Non è la prima volta e forse non sarà neppure la volta buona, ma l'AirPod MDI 2009: il curioso modello di auto ad aria compressa presentato in questi giorni sembra possa funzionare come veicolo per città (chiamarla proprio auto a me sembra esagerato). Senza motore a combustione e senza motore elettrico, va ad aria compressa e fa il rumore di un compressore, proprio quello che ascoltiamo dal gommista quando aspettiamo che ci cambino le gomme usurate. I progettisti hanno scelto un guscio vistoso e anticonvenzionale per proteggere i 3/4 passeggeri da pioggia e vento e adottato ruotine sottilissime come quelle delle auto di Stanlio e Olio per diminuire gli attriti. Con un euro fa il pieno d'aria -la sua benzina- e dovrebbe costare intorno ai 4000 euro, non richiede patente di guida per auto, essendo equiparata ad un ciclomomotore e dovrebbe poter viaggiare nelle aree urbane precluse al traffico inquinante. Naturalmente l'aria compressa non sgorga in natura e un po' di energia di qualche genere bisognerà pur impiegarla per comprimere l'aria, ma forse non è poi tanta. Vedi qui sotto il filmatino, molto informale, di persentazione dei prototipi nell'attuale fase di sviluppo.



Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) mar 19 maggio 2009   Invia un commento all'autore
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Piazza MercanziaQuesta brutta foto di piazza della Mercanzia è ritagliata dall'immagine StreeyView di Goggle maps, ma la Google Car non ha potuto inoltrarsi in via Santo Stefano (al centro della foto) perché pedonale cento metri più avanti, precludendosi la possibilità di mostrare al mondo piazza Santo Stefano: uno degli angoli più belli, suggestivi e visitati dai turisti di passaggio a Bologna. Presto questa lacuna sarà superata, infatti Google ha trasferito su di un triciclo l'ingombrante attrezzatura usata per le riprese destinate a completare la streetview delle zone pedonali delle città d'arte europee. Il triciclo sta già percorrendo le aree pedonali di Roma; nella foto qui sotto lo vediamo parcheggiato davanti alla fontana di Trevi a Roma, resa famosissima, a partire dal 1960, anche dal bagno notturno di Anitona, nel capolavoro di Fellini "La dolce vita". Clicca qui per vedere il triclo in azione intorno alla fontana



Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) mar 19 maggio 2009   Invia un commento all'autore
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gio 07 maggio 2009  Kindle DX

L'attesa terza serie dello strumento di Amazon per leggere libri e giornali è uscito oggi con il nome di KINDLE DX, il dx sta per de luxe. E' stato presentato in pompa magna (si fa per dire) dal padrone di Amazon: Jeff Bezos in persona, in tenuta appena un po' più formale degli abituali jeans e maglietta scura (sempre gli stessi?) che lo snobbissimo Steve Jobs indossa nelle grandi occasioni pubbliche. Non sappiamo se il guru della mela morsicata indossi una elegante dinner jacket quando cena in casa.

Nel video qui sotto vedi una completa presentazione delle caratteristiche del nuovo oggetto che, pertanto non sto a ripetere. E' indubbiamente un bel pezzo di... hardware con la sua possibilità di leggere chiaramente, anche in pieno sole, i prestigiosi giornali a cui ci si può abbonare o i tremilacinquecento libri che è in grado di contenere simultaneamente e che si possono acquistare (a 9,90$ ?) fra le centinaia di migliaia presenti nel catalogo Amazon. La maggiore dimensione e la migliore risoluzione permettono una efficace rappresentazione di pagine con figure e grafica; la possibilità di ascoltare con le cuffiette i testi, letti da una voce sintetica, non è certo gradita soltanto ai ciechi, per i quali è una manna; la presenza dell'Oxord dictionary per schiarirsi le idee al volo sulle parole più insolite e quella di Wikipedia sono tutti bonus da non trascurare affatto, ma... ovviamente qualche ma c'è, soprattutto per i non anglofoni residenti negli USA. Il prezzo è imparzialmente negativo per tutti: quasi 500 $. A questo si aggiunga che, per ora (non flagelliamoci dicendo per sempre) i soli giornali e riviste disponibili sono americani e, soprattutto, la linea telefonica per scaricare testi e giornali è fornita da una compagnia americana, che segue standard incompatibili con quelli normali in Europa.

Insomma, festeggiamo pure il nuovo Kindle, per simpatia verso i lettori americani, anche se sembra proprio che noi non tocchi neppure un posto di seconda fila, dietro gl'invitati d'onore. Chissà se un pool di editori nostrani proverà a rischiare qualcosa per non rimanere sempre più marginale in un mercato editoriale che meriterebbe qualche svecchiamento. Le compagnie telefoniche, così solerti nelle battaglie promozionali ingannevoli, non vogliono proprio partecipare ad un mercato che non è solo quello dei tremila "Ti amo. Mi ami?" al mese? In barba alle deprimenti statistiche, i super-lettori in grado di sgranocchiarsi anche un paio di libri alla settimana, che hanno gli scaffali pieni (e non solo quelli) ci sono anche da noi: basterebbe guardare le lunghe file che si formano al bancone dei prestiti dopo i ponti festivi nella biblioteca della "Sala borsa", qui a Bologna. Tema più delicato, ma pur sempre interessante, è quello dell'editoria scolastica e universitaria. Non dubito che editori potenti e lungimiranti come Zanichelli, guardino con qualche interesse ai possibili sviluppi di una nuova forma di pubblicazione dei loro testi, armonizzata con la pubblica istruzione e le Università, purché garantisca ragionevoli guadagni e Kindle sembra avere le caratteristiche per assicurarlo, come dimostra l'adesione di grossi editori americani e mega-librai come Amazon. Vedremo.



Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) gio 07 maggio 2009   Invia un commento all'autore
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mer 06 maggio 2009  Wolfram Alfa

Mentre molti media se la spassano parlando del secondo divorzio di Berlusconi, mi sono divertito ascoltando in podcast la conferenza di Stephen Wolfram in cui presenta Wolfram Alpha, il «motore computazionale della conoscenza», introdotta da un sintetico pezzo di Luca De Biase su Il sole 24ore. Il 49enne fisico americano ha cercato di mostrare cosa si potrà fare con il suo nuovo motore di ricerca, di spiegarne l'ambito di lavoro e la filosofia di progettazione. La conferenza di un paio d'ore è interessante e merita di essere integrata con un ulteriore ascolto di stralci esemplificativi (vedi qui sotto)i in cui, in modo piuttosto sgranato e illeggibile, si vedono le schermate che Wolfram Alpha spara sullo schermo in risposta alle domande digitate a mo' di esempio da Wolfram stesso durante la conferenza. Per certi aspetti, si può, pertanto, collocare questo lavoro nel filone del “web semantico” che sta raccogliendo tanto interesse fra gli sviluppatori del web di domani, ma non è solo questo. Alle fine del giro, la cosa che mi è risultata più chiara è che non si tratta certo di un concorrente di San Google e simili, ma si propone di rispondere a domande in ambito scientifico, prevalentemente, "calcolando al volo" la risposta, fondandosi sulla vasta base di dati in possesso del sistema e su di un ambiziosissimo motore di calcolo che si sforza di "capire" i dati che possiede per metterli in relazione fra loro e rispondere "a tono" al quesito a cui è sottoposto, mentre i motori di ricerca attuali non fanno che selezionare "alla cieca" i dati, grossolanamente pertinenti, che corrispondono al termine ricercato.

Wolfram ha raccontato che sono trascorsi una ventina d'anni da quando ha iniziato a lavorare all'idea e alla sua realizzazione e ha sostenuto, inoltre, che il motore sarà disponibile a tutti noi mortali fra poche settimane; inutile dire che la curiosità d'interrogare il cervellone è notevole. Vedremo. La complessità del problema è tale da suscitare una certa prudenza, ricordando anche i miliardi di dollari spesi in ricerche sull'intelligenza artificiale con miserrimi risultati e, ad altro livello, il clamoroso flop del PROLOG, un linguaggio che doveva soppiantare negli anni '80 i linguaggi di programmazione del tempo (e di oggi) grazie alla sua intelligenza che, ancora una volta, si fondava su di un motore inferenziale capace di interagire con i dati in suo possesso e "imparare" in base ad una logica di prova/errore: quella stessa che tutti noi usiamo quando impariamo a lasciare stare la braci roventi, dopo esserci scottati le dita una prima volta.

Vada come vada, tutta la mia ammirazione ad un uomo che ha tentato di realizzare un progetto così ambizioso e utile per l'intera umanità, invece di perdere il suo tempo alla ricerca di popolarità a tutti i costi, circondato da belle gioie plaudenti alla sua eterna giovinezza.



Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) mer 06 maggio 2009   Invia un commento all'autore
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mar 05 maggio 2009  Quinto mese

Il 25 aprile scorso è stata una bella giornata; un bel sabato di sole in questo mese piovoso, così ci siamo trovati al mare per festeggiare il compimento del quinto mese del nipotino Alessandro che, per l'occasione, sperimentava allegramente i suoi primi borbottii e vocalizzi.

Come ogni sabato, al Lido degli Estensi, nella contea di Comacchio si teneva il mercatino settimanale di frutta, verdura, chincaglieria varia, scarpe, borse, vestiti e cineserie elettroniche e no. Qui sotto trovi un filmatino in formato flash ricavato dalle foto scattate al volo, mentre gli ambulanti smobilitavano rapidamente, con l'abituale efficienza rilassata, per andare a pranzo all'ora canonica, come tutti.



Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) mar 05 maggio 2009   Invia un commento all'autore
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