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Menhir e megaliti

      La presenza di pietre che si ergono dal suolo, megaliti e menhir caratterizza alcuni luoghi del romanzo che sembrerebbero a tutta prima non inscriversi nella categoria dei "giardini", anche se ne condividono le caratteristiche di armonia e atemporalità. Questo è il caso dei paesaggi che Ash entusiasticamente descrive in lunghe lettere alla moglie dal suo soggiorno nello Yorkshire, presentandoli come luoghi inospitali, brulli, "terrificanti" e allo stesso tempo primitivi e immutabili. Qui infatti il poeta, come davanti alla cascata o nel parco di Richmond ha l'impressione di aver raggiunto un luogo che non conosce nè la morte nè il tempo ma è eterno flusso di vita. Come gli alberi con il loro radicarsi e protendersi verso il cielo rappresentano l'asse che unisce le diverse parti del mondo, allo stesso modo le pietre di questi paesaggi diventano simboli dell'eternità, dell'immutabilità e dell'armonia del cosmo.

     A Whitby, infatti, con una considerazione analoga a quella fatta davanti alla cascata nella valle di "Goathland o Goderland", Ash nota come il paesaggio che ha difronte, rappresentato dalle pietre verticali,  si sia mantenuto immutabile al passare dei secoli e al cambiamento dei nomi con i quali veniva designato:

"The town in those days was called Streonshalh and what we are accustomed to think as the Synod of Whitby, in 664, was of course the Synod of Streonshalh. I have meditated among calling gulls in the ruins of the Abbey and have seen other things - the tumuli or houes on the moors, and temples perhaps druidical, including the Bridestones, a row of uprights at Sleights, thought to be one side of an avenue of a stone circle, such as Stonehenge." (P. 255)

("La città a quei tempi si chiamava Streonshalh e quello a cui noi pensiamo di solito come il Sinodo di Whitby, nel 664, era naturalmente il Sinodo di Streonshalh. Ho meditato tra lo stridere dei gabbiani nelle rovine dell'Abbazia e ho visto cose più vecchie e più oscure - i tumuli sulla brughiera, e templi forse druidici, comprese le Bridestones, una fila di pietre verticali a Sleights, ritenute parte di un settore in un circolo di pietre, come Stonehenge.") (Poss., p.  261)

    Analoga considerazione si ripete a proposito della Strada Romana, che  è rimasta immutata nonostante il modificarsi delle sue denominazioni: la strada romana che Ash osserva ha infatti due diversi nomi dei quali solo uno - Wade's Causey "la strada selciata di Wade"- ne riflette l'origine leggendaria, mentre l'altro - Causeway "strada selciata" - si potrebbe interpretare come una razionalizzazione e semplificazione del nome. Queste considerazioni inducono poi Ash a rifletere sul "persistente mutare delle forme di esseri morti da tempo ma non svaniti" (Poss 262) (*). Dopo aver osservato, infatti, come le rocce vengono erose dal continuo movimento dei venti e delle acqua, Ash considera la possibilità che anche il fluire del sangue all'interno del corpo umano porti ad erosioni simili, e si chiede quindi come possano alcuni caratteri umani trasmettersi inalterati, mentre gli individui crescono e muoiono.

"It occurs to me to think (...) if this mineral force can create such forms as stalactites and stalagmites - why may not the channels of the ear or the vescicles of the heart - over millennia - respond to pressure and direction -? How may what is born, is formed by gradual causes, transmit this form to its offspring - transmit the type - though the individual may fail?" (P.214)

("Mi accade di pensare (...) se tale forza minerale può creare formazioni quali stalattiti e stalagmiti - perché mai i condotti auricolari o i ventricoli del cuore non potrebbero - nel corso dei milllenni - reagire alla pressione e agli impulsi? Come può, ciò che è nato e si è formato progressivamente, trasmettere alla sua progenie una certa forma (...) pur venendo meno l'individuo?" (Poss 221-2)

      L'osservazione che Ash fa delle rocce e delle pietre verticali, lo porta quindi a considerazioni di carattere più generale:  la costanza delle forme nonostante il fluire della vita all'interno di esse diventa così un "soggetto" che gli "appartiene (...) come scrittore" (Poss262) (*) , ecco quindi che questi paesaggi si popolano di presenze che sembrano dilatare il tempo ed abbracciare l'evoluzione dell'intera umanità. Ogni aspetto dei luoghi è permeato ai suoi occhi dalla stessa aura di inalterabile immortalità: così, per esempio, le stesse barche usate dai contadini gli sembra non possano essere molto diverse da quelle che gli antichi vichinghi usavano negli stessi mari.

"Here everything seems primeval - the formations of the rocks, the heaving and tossing of the full sea, the people with their fishing boats... which I imagine are not much changed from the primitive if versatile little craft of th early Viking invaders (...)  even the air is somehow both ancient and fresh." (P. 213)

(" Qui tutto è allo stato primordiale - la conformazione delle rocce, il ritmico sollevarsi e agitarsi del mare rigonfio, la gente e le sue barche da pesca (...) non molto diverse, io credo, dalla rudimentale seppur agilissima piccola imbarcazione dei primi invasori vichinghi (...) persino l'aria è in un cero senso antica e profumata. ") (Poss.220)

Come nella descrizione che Ash fa della cascata e del paesaggio che la accoglie, anche qui l'aria  è assimilata all'acqua con cui condivide la fluidità e l'eterno scorrere:

"(the air) is fresh with salt and heather an a kind of absolute biting cleanness, resembling the taste of the water here, which has bubbled deliciously from perforated limestone." (P. 213)

(l'aria è) ("profumata di sale e di erica e di una sorta di corrosivo nitore, simile al sapore dell'acqua di qui, che sgorga deliziosamente attraverso il calcare perforato.) (Poss. 220)

La presenza dell'acqua assume un ruolo importante perchè oltre a simboleggiare la fluidità, il divenire e l'eternità, costiuisce anche l'elemento femminile che in questi paesaggi si combina con la pietra eretta, elemento maschile.  La descrizione, che Ash fa alla moglie, di Capo Flamborough, per esempio, presenta un luogo costituito solo da rocce che si ergono dal mare:

"Today I walked down the cliffs from Scarborough to see the awesome Flamborough Head, where so many have met terrible deaths, in the race of water and the powerful corrents (...) the cliffs are chalky-white and carved and faceted and sliced by the elements into fantastic shapes - which the superstitious might take for Divine sculptures, or petrified ancient giants." (P. 214)

("Oggi mi sono spinto fino al terrificante Capo Flamborough, dove tanti hanno trovato orribile morte nella furia dell'acqua e delle violenti correnti (...) le rocce sono di un biancore di gesso, scolpite, sfaccettate e levigate da agenti atmosferici in forme fantastiche in cui persone superstiziose porebbero vedere sculture divine, o antichi giganti pietrificati.") (Poss. 221)

Come in altre occasioni, anche in questi paesaggi rocciosi Ash percepisce la presenza dei morti, e delle popolazioni che hanno vissuto in quei luoghi  nel passato:

"The past lies all around, from the moorland graves and supposed Killing Pits of the Ancient Britons to the Roman occupation and the early days of Christian evangelism under St Hilda." (P. 255)
"(...) to the awesome Flamborough Head, where so many have met terrible deaths (...) - which you can almost see and hear, chuckling beneath the slap of the high waves even on a good smiling day." (P. 214)

("Il passato si estende tutt'attorno, dalle tombe della brughiera e presunte Trappole Mortali degli Antichi Britanni all'occupazione romana ai primi giorni dell'evangelizzazione con Santa Hilda." (Poss. 261)
"(...) al terrificante Capo Flamborough, dove tanti hanno trovato orribile more (...) che riesci quasi a vedere e sentire, ghignanti sotto lo schiaffo dei marosi anche nelle giornate serene." (Poss. 221)

Questa dilatazione temporale, caratteristica della percezione che Ash ha degli ambienti, corrisponde ad una mitizzazione dei luoghi che infatti si popolano di leggendari giganti:

"The cliffs (...) carved into fantastic shapes (...) which the superstitious might take for (...) petrified ancient giants. One stands out to the sea - raising an impotent or menacing stump - like a bandaged member eaten by some white leprosy. There were two Rocks known as the King and the Queen - of which the latter only is still standing."(P.214)
"There is a mythical story which accounts for the standing stones which appeal to my imagination (...) Whitby has its own local giant - a certain fearsome Wade, who with his wife Bell, was given to tossing about casual boulders on the moors. Wade and Bell were (...) builders of castles for ungrateful men -they are credited with the construction of the Roman Road across the moor (...) I intend to walk this road (...) and was believed to have been built by Wade for the convenience of his wife Bell, who kept a giant cow on the moors, which she travelled to milk (...) The tumuli or houes on the moorland are heaps of boulders carried by the diligent Bell in her apron, whose stings occasionaly brok" (P. 255)

("le rocce (...) scolpite in forme fantastiche in cui persone superstiziose potrebbero vedere (...) antichi giganti pietrificati. Una si erge di fronte al mare - e solleva un moncherino impotente o minaccioso- come un arto fasciato divorato da una lebbra bianca. C'erano due scogli conosciuti come il Re e la Regina - solo quest'ultima è ancora in piedi. (Poss221)
" C'è un racconto mitico che spiega l'origine dei megaliti e che affascina la mia immaginzione (...) Whitby ha un suo gigante locale - un certo terribile Wade, che con la moglie Bell era solito scagliare macigni qua e là sulla brughiera Wade e Bell erano (...) edificatori di castelli per uomini ingrati- a loro è attribuita la costruzione della Strada Romana attraverso la brughiera (...) Intendo percorrere questa strada che si credeva fosse stata costruita da Wade per la comodità della moglie Bell, che teneva una gigantesca mucca sulla brighiera e vi si recava a mungerla (...) I tumuli della brughiera sono mucchi di ciottoli portati dalla diligente Bell nel suo grembiale, i cui lacci di tanto in tanto si rompevano."(Poss. 261) 

Le fantasiose leggende riportate da Ash rappresentano la spiegazione immaginaria attribuita dalle popolzioni alla conformazione fisica dei loro paesaggi, ben diversa da questa serena e mitica ricostruzione è l'ipotesi fatta da Roland e Maud quando si recano nello stesso luogo. Per loro, infatti:

"A peculiarity of  that beach is the proliferation of large rounded stones which lie about like the aftermath of a bombardment, cosmic or gigantic." (P. 269)

(" (...)il proliferare di grandi pietre disseminate qua e là (è) come i resti di un bombardamento, cosmico o opera dei giganti.") (Poss. 275)

Anche per gli studiosi Roland e Val vi è una mitizzazione, ma si tratta di un fenomeno inquietante,  che rimanda alle paure di una invasione cosmica della terra o di guerre stellari. Per Ash, invece, le leggende rappresentano una visione sintetica e riconciliante con i fenomeni impressionanti della natura:

"So the human imagination mixes and adapts to its current preoccupations many ingredients into new wholes - it is essentially poetic - here are a Whale and Pickering Castle and the old Thunder God and the tombs of ancient Briton and Saxon chieftains and the military greed of the conquering Roman armies, all refashioned into local giant and his dame - as the stones of the Roman road go to the construction of the dry stone wall, to the los of archeology and the preservation of our sheep." (P.255-6)

("Così l'immaginazione umana unisce in combinazioni nuove e adatta alle preoccupazioni del momento molti ingredienti - essenzialmente è poesia- qui ci sono una Balena e il Castello di Pickering e il vecchio Dio del Tuono e le tombe degli antichi capotribù britanni e sassoni e l'ingordigia militare degli eserciti romani conquistatori, il tutto rimaneggiato in un gigante locale con la sua signora - come le pietre della Strada Romana sono impiegate nella costruzione dei muri a secco, a detrimento dell'archeologia e a protezione delle nostre greggi.") (Poss.261-2)

Con questa considerazione Ash allude al significato poetico che questi desolati paesaggi assumono per l'immaginazione umana. Come per i giardini, gli alberi simboleggiano il legame tra i mondi, così le pietre segnalano la continuità tra le leggende,  la realtà dei luoghi, e i miti. Proprio per questa  fluidità immaginaria tra materiali di natura diversa Ash individua in questi ambienti quel mondo fantastico e fuori dal tempo nel quale la poesia può esistere.

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