Al ritorno dal solito pranzo fuori porta del sabato, dopo una breve visita a Molinella, scempiata da alcune insensate costruzioni in cemento, ci siamo fermati a Budrio per un ulteriore caffè e per un "ripasso" di un contesto urbano noto, ma sempre gradevole. Passeggiando nella zona del teatro, stavo fotografando, dopo quella del museo delle ocarine, una locandina del museo dei burattini, quando un signore gentile che stava chiudendone il portone lo ha riaperto per offrirci l'elegantissima pubblicazione a colori "Le scene dipinte" e la possibilità di vedere, in anteprima di alcune ore, la mostra di una trentina degli oltre cento fondali che costituiscono il patrimonio di scene per teatri di burattini.


Mentre il signor Vittorio Zanella, burattinaio e proprietario insieme con la moglie Rita Pasqualini, della ricca collezione di fondali, oltrché di quella ancora più preziosa di burattini e marionette, preparava l'accoglienza alle autorità culturali della regione, attese per l'inaugurazione della mostra alle 18, abbiamo potuto guardare e fotografare con tutta calma le scene esposte e, soprattutto, sentire dalla sua voce, appassionata e competentissima, notizie storiche su burattini e dinastie di burattinai delle nostre terre.
Senza conoscere i nomi dei maestri burattinai rievocati dal signor Zanella, avevo assistito da bambino alle loro rappresentazioni che nel dopo-guerra si tenevano, durante la bella stagione, nel "guasto" del palazzo Bentivoglio: la piazzetta dietro il teatro comunale di Bologna, nata dalla distruzione (guasto) a furor di popolo del palazzo dei signori della città. Di quelle commedie conservo un ricordo sbiadito dal tempo, ma molto gradevole per le immancabili risate alle battute di Fagiolino, Sandrone, Sgorghigolo e degli altri personaggi con le loro grosse teste intagliate nel legno e pitturate a tinte vivaci, che dovevano resistere alle bastonature furibonde che si scatenavano ad un certo punto, immancabili e attesissime da noi bambini.
Il 19 dicembre prossimo, al teatro Duse di Bologna è atteso uno spettacolo della compagnia "Il teatrino dell'Es" di Pasqualini e Zanella al quale cercherò di essere presente, dopo tanti anni e, spero, con la stessa disponibilità a ridere di allora.
L'incontro con il signor Zanella è stato uno di quei regali, immeritati e inattesi, che la fortuna ci fa, di tanto in tanto, per ricordarci della sua esistenza sovrana.
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) dom 26 novembre 2006
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"Hac re videre nostra mala
non possumus; // alii simul delinquunt, censores
sumus." (*)
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